martedì 18 marzo 2014

Coaching: "Alla ricerca di una intelligenza relazionale"


Comunicare non significa solo inviare informazioni all'indirizzo di un'altra persona. Significa creare negli altri un'esperienza, coinvolgerli totalmente, fisicamente e mentalmente, e questa è un'abilità emotiva.
(Daniel Goleman)

Le emozioni 
Qual è il significato di “emozione”? Scorrendo tra le righe dell’ormai immancabile Wikipedia, si legge: 

Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi. In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell'individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente. Le emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione auto-regolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche). Si differenziano quindi dai sentimenti e dagli stati d'animo... [...]

Pubblicato su:
http://www.stepconsapevole.it/6/post/2014/03/coaching-alla-ricerca-di-una-intelligenza-relazionale-di-maria-cristina-caccia.html

martedì 4 marzo 2014

Coaching: tracciare nuovi percorsi, Cervello docet!

Chi di voi sogna la notte? Qualcuno potrà dire: “Io non ricordo di averlo mai fatto”. Ecco, appunto “non ricordo”. Il fatto che “non si ricordi” non significa che non si sogni. Questo stato di “coscienza” attiva ma non vigile, su cui il nostro sistema “frenante” non ha controllo e che produce rappresentazioni, scene, colori e addirittura suoni, avviene nella fase cosiddetta REM acronimo di Rapid Eye Movement, quell’unica fase nota al feto nel grembo materno. L’incontro con il dott. Angelo Gemignani, Psicofisiologo dell’Università di Pisa, è stato a dir poco emozionante. Affascinante è la parola adatta a tracciare le quasi due giornate in cui il gruppo è stato guidato alla scoperta del Cervello e dell’intricato mondo di reti neuronali che lo contraddistinguono e che hanno, in fase di sonno, un’intensa attività, come una centralina energetica sempre attiva. 

Pubblicato il 4 marzo 2014 su:
http://www.stepconsapevole.it/6/post/2014/03/coaching-tracciare-nuovi-percorsi-cervello-docet-di-maria-cristina-caccia.html

lunedì 24 febbraio 2014

Giulio Tononi : «Con i bit possiamo misurare anche la coscienza»


La coscienza non è più un mistero. A far capitolare la roccaforte è stato Giulio Tononi, neuroscienziato del dipartimento di psichiatria dell’Università del Wisconsin (Usa) – ospite della conferenza annuale “Pietro Paoletti” sul tema “Stati di coscienza: dalla scienza alla clinica” che si è tenuta martedì pomeriggio nell'Aula Magna dell'Università Pavia – che per primo nella storia della scienza ha formulato una teoria matematica per scoprire i segreti, in termini di bit, della coscienza, una delle più misteriose e complesse capacità dell'uomo. Le sue ricerche sono partite dalla definizione della coscienza come «quella cosa che svanisce ogni notte quando cadiamo in un sogno senza sogni» e i suoi esperimenti, condotti sulle basi molecolari della coscienza, hanno dimostrato che la coscienza non è uno specchio del mondo esterno, ma un prodotto del cervello e del cervello soltanto. In pratica: c'è coscienza, indipendentemente dal fatto che il cervello sia, o meno, in comunicazione con il mondo esterno.

Fonte:
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/05/10/news/tononi-con-i-bit-possiamo-misurare-anche-la-coscienza-1.4489276

sabato 8 febbraio 2014

Coaching: la maschera che portiamo

Ho incontrato una persona nel suo studio, una chiacchiera e un buon caffè, tema della discussione, il lavoro, progetti, obiettivi e poi una pausa. Sono chiamata a voltarmi e ad osservare un quadro. “Quello  - mi dice il mio interlocutore - è un clown cui sono molto affezionato. Pensi, lo conservo dall’età di quattordici anni e ora è lì, appeso alla parete, di fronte alla scrivania, e lo guardo ogni giorno. Mi fa compagnia. Crescendo, ho dato un significato a questo attaccamento rispetto al mio vivere nel mondo: credo che, nella vita, si incontrino persone perbene, anche se molti altri individui sono un po’ come lui, “maschere” che vogliono far ridere, cercano consensi, si nascondono dietro la loro vera identità”. [...]

Pubblicato su Step Consapevole: 
http://www.stepconsapevole.it/6/post/2014/02/coaching-la-maschera-che-indossiamo-di-maria-cristina-caccia.html


giovedì 9 gennaio 2014

Coaching: il "Luogo" del libero pensatore


Il saggio, quando pensa, avanza armato contro tutti.(Publilio Siro) 

Riflettevo con appassionato stupore sul concetto espresso da Armando Lombardi durante la sessione di dicembre 2013 del Master in Mental Training & Life Coaching ovverosia sul “generare un libero pensatore” quale Missione affidata al Coach.

Essere “Liberi pensatori” implica prendere in mano le redini della propria vita e affidarsi al proprio sentire, al proprio volere, al proprio sapere. Libertà è sinonimo di non dipendenza, quindi scudo a condizionamenti o pensieri sabotanti che aleggiano nelle nostre menti come spettri alla ricerca di un perché di quella loro condizione così relegata nei meandri dello Spirito. Eppure là giacciono le nostre paure, le nostre non scelte, i nostri “no, grazie, non posso” oppure “non devo” o ancora “non me lo posso permettere”.

Pubblicato su Step Consapevole: http://www.stepconsapevole.it/6/post/2014/01/coaching-il-luogo-del-libero-pensatore-di-maria-cristina-caccia.html

martedì 7 gennaio 2014

Coaching: quella sottile voglia di cambiare



L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare.
Walt Disney

Quante volte ci siamo detti: “Ora basta, da domani si cambia”. Forse nemmeno una, forse molte, troppe.

Nel primo caso, probabilmente, ci siamo sentiti spaventati dall’idea del “nuovo” e siamo rimasti accovacciati all’interno della nostra comoda “bolla di comfort”, dove ci addormentiamo, ci svegliamo, viviamo, ce la raccontiamo e nulla ci può turbare e dove, dunque, ci chiediamo, “perché cambiare?”. Nel secondo caso, abbiamo sicuramente sperimentato una voglia viscerale di stravolgere le circostanze, di attuare pseudo-miracoli, mossi da un impeto che non si placa e che ci conduce verso nuove strade, nuove sfide. Il cambiamento implica una trasformazione e la trasformazione avviene grazie al “coraggio di lasciare la sponda del proprio paradigma”* (*cit. Armando Lombardi) per accogliere un Sapere che apre a  nuove consapevolezze [...].

Pubblicato su Step Consapevole: http://www.stepconsapevole.it/6/post/2014/01/coaching-quella-voglia-sottile-di-cambiare-di-maria-cristina-caccia.html